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TENUTA BORRI

PASSIONE PER LA TRADIZIONE

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Tenuta Borri azienda agricola di Andrea Pradelli

La famiglia di Graziella Borri produceva vino a memoria da almeno cinque generazioni, seppure non come attività prevalente vista l’esiguità delle proprietà. Attualmente conduce l’azienda a tempo pieno Andrea, Dottore Agronomo che alle consulenze per Enti pubblici e aziende private preferisce ora potare la vigna e lavorare in cantina.

Nel 2008 gli storici vigneti aziendali sono stati rinnovati a causa delle morie e fallanze dovute alle peggiori malattie della vite.


E’ del 2011 la prima produzione commerciale con il nuovo indirizzo.


Nel 2013 l’inizio dell’impianto di altri nuovi vigneti dopo l’acquisto di altre minuscole microparticelle a suon di rogiti e di dissodamenti di terreni incolti strappati alla montagna; si prosegue nel 2017, annus terribilis per le gelate, la siccità e i danni da ungulati.

Attualmente le vigne in produzione sono circa tre ettari e mezzo, a regime saranno circa cinque ettari. Non di più. A misura di vigneron.



I vigneti sono tutti in Comune di Travo (PC) nei pressi del centro aziendale in località Margherita, in media Valle del fiume Trebbia, in giacitura montana fra i 400 e i 700 m slm, con esposizione sud - sudovest, su terreni di origine calcareo marnosa vocati da sempre alla coltura della vite: sono stati infatti re-impiantati gli appezzamenti dove storicamente esisteva la coltura della vite, ripetendo anche le stesse varietà già presenti, tutte esclusivamente di tradizione locale.

Le lavorazioni in vigna sono per la stragrande maggioranza eseguite a mano, il terreno è gestito con lavorazioni meccaniche, nessun uso diffuso di concimi chimici, nessun diserbo.


I trattamenti fitosanitari del periodo estivo sono solo cinque – sei grazie alle felici condizioni pedo-climatiche e all’isolamento delle vigne che scongiurano danni dalle comuni malattie fungine, utilizzando rame e zolfo con la tecnica della lotta guidata ed integrata; per scelta non si certifica la produzione Bio in quanto in zona è endemica la temibile Flavescenza Dorata della vite, contro cui la lotta obbligatoria prevede intervento insetticida contro il vettore Scafoideo.

La raccolta dell’uva è effettuata esclusivamente a mano con scelta in vigna del prodotto.

La cantina di trasformazione è negli angusti locali della antica casa-torre di proprietà, così come i depositi di invecchiamento.




In vinificazione si utilizzano metodi tradizionali affinati dalle nuove conoscenze e metodologie

le fermentazioni sono esclusivamente spontanee da lieviti indigeni presenti sulle uve e non indotte con lieviti selezionati. Si utilizza al minimo l’anidride solforosa, prevalentemente solo in pigiatura per indirizzare la fermentazione, in alcune tipologie di vino quella aggiunta è quasi nulla.

Nell’anno 2016 sono state prodotte circa 15.000 bottiglie con nove etichette di vino bianco tutte “da uve Ortrugo, Malvasia aromatica di Candia, Moscato Bianco, Sauvignon blanc e Trebbiano Romagnolo in uvaggio o in purezza e tre tipologie di vino rosso da uve Barbera, Croatina e Ervi.”

Le profumate vinacce vengono trasformate in grappa presso una distilleria artigianale, per utilizzare al pieno la produzione della vigna.

Tutto l’intero processo produttivo dalla coltivazione del vigneto, alla trasformazione e alla vendita della bottiglia di vino è eseguito dal conduttore e titolare, che si identifica nella figura del Vignaiolo Indipendente.



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